Il mercato azionario cinese sta vivendo uno dei periodi più neri degli ultimi anni. La stretta del governo che ha colpito più di un settore e la più grande crisi immobiliare dell’ultimo decennio, hanno zavorrato l’andamento dell’Equity. Ma come in ogni grande crisi si celano però interessanti opportunità anche perché alcune big soprattutto sul fronte tech e industriali girano oggi su valutazioni particolarmente interessanti con prospettive di settori tutt’altro che negative. Sfruttare quotazioni cheap è quanto mai opportuno ma il fai-da-te può essere rischioso anche perché, nonostante il rimbalzo delle quotazioni dei principali indici cinesi, si tratta pur sempre di entrare su un’area geografica il cui rischio è pur sempre delicato da dover gestire. Pertanto, terminato il sell-off, mai come per cogliere tutte le opportunità venutesi a creare una gestione attiva e una diversificazione sono d’obbligo.
Anche perché se il Piano messo in campo da Pechino a fine estate si concretizzerà, avremo preso a che fare con una potenza mondiale in termini di PIL e sviluppo. Questo anche perché bisogna tenere conto che se le misure adottate dal Governo dovessero avere successo, le società cinesi godrebbero di benefici legati ai sussidi e ciò potrebbe avere un indubbio impatto positivo sui prezzi delle azioni.
Per sfruttare l’onda lunga del quattordicesimo piano quinquennale cinese, nasce l’indice sviluppato dal Multi Asset Team di Vontobel Asset Management per identificare con proprio modello le aziende più promettenti, accedendo all’ampio mercato delle A-Shares cinesi. Indice che rappresenta il sottostante ad un inedito certificato della gamma Strategic proposta da Vontobel. Questa nuova proposta quotata da agosto scorso è denominata Strategic Cina New Vision (Isin DE000VQ93FE3) ed è disponibile sul segmento Sedex di Borsa Italiana.
Il sottostante allo Strategic Cina New Vision è una gestione attiva che può pescare all’intero delle 800 medie e grandi imprese in termini di capitalizzazione del mercato cinese, escludendo quelle con punteggi ESG molto bassi. Sono applicati poi alcuni criteri quantitativi e qualitativi per la scelta delle società e sono poi stabiliti dei pesi per settori, garantendo quindi ampia diversificazione interna, ovvero pesi per segmento anche all’interno dello stesso settore. La linea di gestione prevede un ribilanciamento trimestrale e il reinvestimento dei dividendi.
Attualmente l’indice sottostante allo Strategic ha 48 posizioni e a livello settoriale è composto dal 42,77% del settore legato ai Beni di consumo, il 26,66% di titoli appartenenti al settore tecnologico, 8,67% dei titoli legati al settore farmaceutico, 7,58% a quello della finanza. Tra gli altri settori rappresentati il 2,64% l’immobiliare, l’1,2% legato all’Energia e l’1,17% per il settore delle telecomunicazioni.
Interessante il raffronto con il classico MSCI China che attualmente si distingue per una differente composizione settoriale che vede il Consumer Discretionary al 31,38%, il settore tecnologico al 6,94%, il settore dei titolo pharma all’8,31% e il settore finanziato sovrappesato al 13,86%. Insomma evidente è la gestione attiva rispetto a questo classico benchmark messa in campo dal team di Vontobel.
Anche in ottica di massimizzazione per unità di rischio, l’indice creato da Vontobel remunera attualmente 281 bp ogni unità di rischio contro i 92 bp del MSCI China, ovvero il classico benchmark per gli ETF sul Paese, seguendo l’approccio dello Sharpe Ratio.
Il differente costo di gestione, pari all’1,25% per lo Strategic e in media dello 0,3% per gli Etf, sembrerebbe quindi remunerare adeguatamente remunerare tutti gli effetti positivi dati dalla gestione attiva.
Tra i singoli titoli, guardando alla lista dei 10 componenti con un peso specifico compreso tra il 4,33% e il 3,47% troviamo Wuhu Sanqi Interactive Entertainment, China Education, Focus Media Information Tech, Ecovacs Robotics, PICC Property and Casualty Company, Topsports, Anta Sports e Liaoning Chengda.
