I Bonus Cap sono certificati di investimento che prevedono a scadenza il pagamento di un Bonus di rendimento fisso se nel corso della vita del prodotto non è mai stata toccata la barriera. Nel momento in cui la barriera viene toccata il certificato si trasforma in un Benchmark che replica fedelmente l’andamento del sottostante.
In funzione di tali caratteristiche è possibile effettuare su tali certificati un’analisi di “rischio-rendimento”. In ogni situazione di mercato, infatti, è possibile individuare un rendimento massimo potenziale e una misura di rischio rappresentata dal verificarsi dell’evento barriera.
In particolare, il rendimento massimo, comunemente chiamato per questi certificati “upside”, non è altro che la distanza del livello Bonus dal prezzo di quotazione del certificato. Il rischio, tecnicamente definito “risk buffer”, è misurato come distanza percentuale tra il valore del sottostante e il livello barriera.
Tuttavia in fasi di mercato altamente volatili il risk buffer non è in grado di esprimere la reale percezione di rischio che accompagna questi prodotti.
Il CED RISK, un indice di rischio sviluppato da Certificati e Derivati, è quindi un “risk buffer adjusted” per esprimere la reale distanza dal livello barriera, tenuto conto sia della volatilità del sottostante che dei dividendi stimati nel periodo di vita del certificato.
Sono state create tre diverse classi di rischio (alto, medio, basso) al cui interno vengono inseriti quei certificati con CED RISK rispettivamente compreso tra 0 – 15%, per la prima classe, tra 15% - 35%, per la seconda, > 35% per la terza.
CLASSI DI RISCHIO
Alto |
CED RISK minore di 15% |
Medio |
CED RISK compreso tra 15% e 35% |
Basso |
CED RISK maggiore di 35% |
In ogni classe di rischio, i certificati sono stati ordinati in ordine decrescente dal migliore al peggiore, avvalendosi di un indicatore interno in grado di classificare i certificati tenendo conto del guadagno massimo potenziale ponderato per il CED RISK e rapportato alla durata residua del certificato.