leon3037 Membro
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Inviato il: 03/05/2006 - 10:25:46 |
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Abbiamo ricevuto oggi una domanda tramite la sezione LE TUE DOMANDE e visto che è di sicuro interesse comune, la pubblichiamo.
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Ciao, ho trovato "casualmente" questo link
girovagando qua e là in rete e devo dire che è
molto bello, complimenti...
Se posso, provo a sfruttarne le potenzialità.. mi
piacerebbe sapere tutto ciò che c'è da sapere, a
livello inizialmente puramente teorico, sui
futures: margini, costi, legame con certificati...
RingraziandoTi/Vi anticipatamente, porgo distinti
saluti.
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Il contratto future è uno strumento a termine, che può definirsi come quel contratto con il quale una controparte si impegna ad acquistare o vendere merci, titoli, valuta ad una certa scadenza e ad un determinato prezzo.
Il future, in altre parole, rappresenta l’impegno tra due controparti ad adempiere in una certa data ad un’obbligazione, generalmente di acquisto-vendita, secondo condizioni stabilite al momento della stipula del contratto stesso riguardanti prezzo, quantità e qualità .
Si distinguono in:
Stock Index Futures, ossia i classici Futures di Borsa
Interest Rate Futures, ossia i futures su titoli a reddito fisso
Currency Futures, ossia futures su valute.
Commodity Futures, ossia futures con sottostanti materie prime.
Questi ultimi, prevedono la consegna fisica del sottostante a scadenza, mentre per gli altri il regolamento avviene per differenza tra prezzo di acquisto e quello ufficiale di chiusura (settlement).
Ma è assai raro che per i Commodity si concluda il contratto con l'effettiva consegna del bene.
Per la negoziazione dei Futures si ricorre a dei broker, che fanno funzione di intermediari: mediante l'accensione di un conto derivati si può effettuare la transazione di compravendita di futures sui vari mercati regolamentati.
Il broker richiede al cliente il versamento di un margine in percentuale sull'intero ammontare del contratto oggetto del future: giornalmente poi, vengono accreditati/addebitati i relativi margini in base al prezzo ufficiale di chiusura. Per questo, per tradare un future , occorre avere sul conto derivati, margini sufficienti per coprire eventuali perdite che vanno ad assorbire il margine già versato.
I margini richiesti e le commissioni di negoziazione sono a discrezione del broker: c'è chi fa versare margini più ampi e lascia la posizione nelle mani dell'investitore, e chi invece richiede margini più bassi ma applica uno stop loss automatico alla posizione.
Le commissioni variano in base alla qualità del servizio offerto e al volume commissionale prodotto.
Il legame con i certificati è strettisimo: tutti gli strumenti derivati quotati al Sedex sono legati a doppio filo con i futures. Infatti l'aggiornamento delle proposte dei Market Maker sui book dei cw, certificati con o senza leva, avviene seguendo le variazioni del future pur se il sottostante è l'indice: questo per evitare possibili arbitraggi per la non contemporaneità di aggiornamento dei valori di future e indice (il future è immediato, gli indici in media dai 10 secondi a un minuto).
Infine, c'è da considerare che gli ultimi certificati emessi riguardano proprio le commodities, i tassi di cambio o di interesse: quindi, in questo caso il sottostante è proprio il future. Perciò va necessariamente seguito l'andamento del future, anche per ciò che riguarda i livelli di stop loss e relativo rimborso.
Quindi, per alcuni strumenti, possiamo dire che il certificato è un'ottima alternativa al future: replicando la stessa performance, consente di sfruttare l'effetto leva del certificato (il leverage) e non implica accensione di conti derivati, nè tantomeno comporta perdite superiori al capitale investito.
Ma a fornte di questi, che sono gli aspetti positivi, ci sono degli elementi che "pesano" negativamente sul certificato: lo spread denaro-lettera, le assenze dei MM, i dividendi persi, gli stop loss (necessari però per non "perdere" più dell'investito).
Anche in questo caso la lettura del sito nelle parti informative aiuterà a comprendere meglio.
Ultima considerazione riguarda i rollover: i futures hanno scadenze prefissate, mensili o trimestrali a seconda che si tratti di indici o commodities o valute. Quindi, al momento della scadenza di un contratto, occorre spostarsi sulla scadenza successiva per tenere in piedi la posizione: questo passaggio, che comporta dei costi, si chiama rollover. E nei certificati questa operazione è effettuata direttamente dall'Emittente. Consiglio di leggere in merito le sezioni Commodities Investment e Minifuture su Futures.
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