UNICREDITO SCEGLIE LE COMMODITIES CON I BENCHMARK |
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leon3037 Membro
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Inviato il: 07/10/2006 - 18:07:07 |
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A partire da venerdi 6 ottobre Unciredito quota quattro nuovi benchmark su oro, argento e petrolio. I benchmark sono i certificati dalla struttura più classica e semplice, in quanto consentono di replicare linearmente il prezzo del sottostante. In tal modo le due emissioni su oro e argento, con scadenza 2009, daranno modo agli investitori di partecipare alle variazioni dei prezzi spot dei metalii preziosi, senza scontare l'effetto cambio per la caratteristca di essere quantizzati.
Sono invece soggetti alla conversione valutaria contro il dollaro i due benchmark sul petrolio, che si distinguono nel panorama dei certificates italiani che investono sul Crude Oil WTI per il fatto che il sottostante è il contratto future già esistente e scambiato sul mercato con scadenza dicembre 2007 e 2008; ne deriva che il prezzo del certificato non sarà soggetto ai costi di rollover, ossia alla sotituzione mensile del future.
I 4 certificati saranno quotati contemporaneamente sul mercato italiano e sul mercato francese (Euronext)
Pierpaolo Scandurra
Borsa&Finanza del 07 ottobre 2006
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leon3037
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Inviato il : 07/10/2006 - 18:10:45 |
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leon3037
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Inviato il : 07/10/2006 - 18:13:16 |
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Riguardo i benchmark sul petrolio WTI è necessario specificare che la quotazione del sottostante, al momento di circa 6 dollari maggiore rispetto a quella del future con scadenza più prossima, non è quella presa a riferimento dai benchmark.
Infatti il prezzo dei contratti future è attualizzato ai tassi di interesse correnti dai certificates, che quindi incorporano uno sconto rispetto alla quotazione del sottostante.
Sui book faremo un esempio pratico di quanto appena descritto.
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leon3037
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Inviato il : 07/10/2006 - 18:15:22 |
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Per quanto riguarda invece i benchmark su oro e argento, il prezzo dei certificates si formula sulla base del valore spot delle due materie prime e del multiplo. Il prezzo dei certificates incorpora inoltre un costo marginale per la modalità di quotazione “Quanto”. Tale costo è determinato dal
differenziale tra i tassi d’interesse Area Euro e USA, e in misura residuale, dalla correlazione tra la materia prima e il tasso di cambio.
Anche in questo caso avremo modo di fare un esempio pratico nel momento in cui avremo la quotazione in tempo reale sul mercato.
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leon3037
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Inviato il : 07/10/2006 - 18:25:14 |
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Vogliamo soffermarci per un attimo sullo scenario attuale e la fase di correzione che sta vivendo il petrolio.
La correzione in atto è apparentemente dovuta al rientro della speculazione che temeva per un inverno molto rigido e che aveva portato le quotazioni di circa 20 dollari sopra il prezzo fair, ossia quello "corretto" . Una buona base di supporto dovrebbe quindi trovarsi in area 50/55 e molto difficilmente si scenderà sotto tale soglia ( indicazioni non di breve termine)
La domanda mondiale di petrolio è ancora robusta
e buona parte della richiesta degli ultimi anni arriva dalla Cina e India
Se la domanda è in continua crescita, viceversa l'offerta sembra non riuscire a reggere il passo per la mancanza di investimenti negli ultimi anni nel settore della raffinazione (il petrolio prodotto da gran parte dei paesi esportatori è grezzo e quindi va raffinato con processi di lavorazione che impegnano mesi)
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leon3037
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Inviato il : 07/10/2006 - 18:31:05 |
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l'attività di raffinazione richiede nei mesi in cui le scorte dovrebbero essere maggiori, una fase di manutenzione, che implica la chiusura delle raffinerie per un periodo di un paio di mesi.
Quando però avvengono degli eventi geo-politici tali da creare uno squlibrio in questo processo, i prezzi ne risentono e infatti, quando nel settembre 2005 l'uragano Katrina ha distrutto alcune raffinerie , l'effetto sui prezzi è stato immediato ma dopo una veloce ripresa, si è di nuovo fatto sentire perchè le raffinerie hanno dovuto rimandare agli inizi del 2006 la fase di manutenzione. Questo spiega il perchè della salita del petrolio in un periodo storicamente di stabilità.
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leon3037
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Inviato il : 07/10/2006 - 18:36:11 |
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il prezzo del petrolio è quindi , come noto, determinato dalla speculazione, che fa muovere anche di 20 dollari (quanto effettivamente perso dai 78 dollari del massimo) le quotazioni.
In questo momento, il mercato del petrolio è in una situazione di contango, ossia i prezzi delle scadenza future sono più alti di quelle delle scadenze vicine.
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leon3037
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Inviato il : 07/10/2006 - 18:47:52 |
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una cosa importante da considerare è l'impatto che il prezzo del petrolio ha sulla macroeconomia e quindi sull'azionario.
Negli anni 70, gli anni della crisi petrolifera, la FED non fu in grado di affrontare il problema con le misure necessarie e anzi, la politica monetaria adottata portò ad un aumento dell'inflazione e anche i rendimenti decennali subirono una forte impennata.
Adesso invece , l'atteggiamento della FED, forte dell'esperienza passata , non ha provocato grandi variazioni dell'inflazione e quindi dei decennali: e questo grazie ad una politica di rialzo dei tassi che è sempre stato accompagnato da una forte attenzione sul fronte dell'inflazione. E i risultati come si può vedere dal grafico sono decisamente differenti
L'ultima considerazione la dedichiamo al ruolo dell'OPEC
Come si può vedere, i PAesi OPEC sono ai massimi della capacità produttiva e solo l'ARABIA SAUDITA ha ancora dei margini di crescita della produzione. E' quindi importante seguire le dichiarazioni dell'Arabia Saudita in fatto di minacce di riduzione della produzione ancche se il petrolio prodotto in quelle zone impiega più di un mese per arrivare in America . Importanti anche le dichiarazioni che riguardano la Nigeria, in quanto è la produttrice di petrolio più leggero e quindi di maggiore qualità, e il Venezuela, per la posizione strategica.
realizzato in collaborazione con ufficio studi UBM
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nikolav
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Inviato il : 23/10/2006 - 09:37:56 |
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Ciao Leon, ho una domanda/curiosità che ti rivolgo leggendo proprio la broshure di TradingLab sui Certificati Banchmark di UC su petrolio WTI DEC07 & DEC08.
Ti recito quanto scritto nel volantino:
" ... Il prezzo di mercato dei due Benchmark è determinato dal valore di questi due contratti (future su petrolio scadenza dicembre 2007 e dicembre 2008, ndr), dal multiplo e dal tasso di cambio euro/ dollaro.
Inoltre, il prezzo dei contratti future è attualizzato ai tassi di interesse correnti; i certificates quindi incorporano uno sconto rispetto alla quotazione del sottostante."
Proprio quest'ulima parte che fa riferimento al fattore di sconto non ho ben capito!
Perchè UC dovrebbe scontare il valore del future sulle scadenze più lontane?
Qual'è la ragione sia economica che logica che spinge UC a fare questo?
Se tu avessi la cortesia di spiegarmelo te ne sarei grato.
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leon3037
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Inviato il : 23/10/2006 - 10:29:49 |
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nikolav ha scritto:
Ciao Leon, ho una domanda/curiosità che ti rivolgo leggendo proprio la broshure di TradingLab sui Certificati Banchmark di UC su petrolio WTI DEC07 & DEC08.
Ti recito quanto scritto nel volantino:
" ... Il prezzo di mercato dei due Benchmark è determinato dal valore di questi due contratti (future su petrolio scadenza dicembre 2007 e dicembre 2008, ndr), dal multiplo e dal tasso di cambio euro/ dollaro.
Inoltre, il prezzo dei contratti future è attualizzato ai tassi di interesse correnti; i certificates quindi incorporano uno sconto rispetto alla quotazione del sottostante."
Proprio quest'ulima parte che fa riferimento al fattore di sconto non ho ben capito!
Perchè UC dovrebbe scontare il valore del future sulle scadenze più lontane?
Qual'è la ragione sia economica che logica che spinge UC a fare questo?
Se tu avessi la cortesia di spiegarmelo te ne sarei grato.
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ciao Nikolav, più che una cortesia, da parte di UC, è un modo per rendere il certificato tradabile.
Immaginiamo di avere come sottostante di questi benchmark, il future scadenza dicembre: quota 59 dollari ( circa) e quindi, il certificato sarebbe offerto al relativo prezzo. Ma mese dopo mese il rollover imporrebbe i costi che conosciamo, e quindi per ovviare a questa cosa, l'emittente ha pensato di offrire direttamente la scadenza diocembre 2007 o 2008.
Tutto bene, se non fosse che la scadenza dicembre 2007 o 2008 oggi quota 66 dollari, ossia incorpora il premium e gli interessi da qui a uno/due anni.
Se il certificato riflettesse fedelmente i 66 dollari, cosa succederebbe fra due anni? Che questi 7 dollari si andrebbero a ridurre giorno dopo giorno, fino a far giungere fra due anni il future sottostante a coincidere con il prezzo di oggi. Perciò, comprare il certificato a 66 dollari, equivarrebbe a non guadagnare nulla.
Per questo oggi il certificato viene prezzato con uno sconto pari agli interessi attualizzati in modo da pagarlo 62 dollari.
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nikolav
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Inviato il : 23/10/2006 - 11:01:19 |
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Grazie per la delucidazione. Ora però mi hai fatto venire un altro dubbio:
Prendi per esempio l'oro: in questo caso il tuo discorso è più che giusto, in quanto il contango che c'è sull'oro altro non è che il corrispettivodei tassi di interesse.
Per il petrolio secondo me la stessa ipotesi è un più ardita perchè il contango può riflettere in sè altri fattori oltre agli interessi, come per esempio l'effettiva presenza/assenza di materiale in consegna per quella scadenza, quindi usare un tasso di sconto "monetario", invece del convenience yield secondo me non è proprio il massimo.
Forse sto sbagliando, tu che ne pensi?
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leon3037
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nikolav
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Inviato il : 23/10/2006 - 11:09:46 |
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scusa ma non mi è chiara la tua risposta.
Inoltre, se il petrolio fosse in backwardation? In questo caso gli interessi bisognerebbe attualizzarli e non scontarli, o sbaglio?
E come fanno a stimare il convenience yield?
E' molto difficile.
Io penso invece che la motivazione sia diversa da quella che sostieni tu..
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leon3037
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nikolav
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Inviato il : 23/10/2006 - 11:16:35 |
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spero che qualcun'altro in giro nel forum ci legga e ci dia una sua opinione, perchè non ho cozza di chiamare apposta Uc per chiedere...
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leon3037
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