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Forum Home > Certificati e Derivati > Le nuove emissioni: Approfondimenti e Studi
FONDO COMUNE vs CERTIFICATO
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leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:19:12 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Conclusioni


Da questa analisi possiamo ricavare dei dati importanti:

i dividendi sono determinanti, su un indice come il nostro. Il timing di investimento come abbiamo visto è fondamentale. Se si ha una prospettiva crescente di mercato, il certificato a fronte della garanzia del capitale, tarpa le ali facendo perdere una cospicua parte di rendimento legata ai dividendi non percepiti.
Viceversa, in caso di incertezza sul futuro, un certificato garantisce la partecipazione azionaria garantendo la tranquillità del capitale investito.
leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:20:44 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

STUDIO NR° 2


Proviamo ora a cambiare tipologia di fondo. Quello appena presentato è il confronto più immediato e corretto, in quanto si tratta di due investimenti sul medesimo , o quasi, sottostante.

Però, un certificato EQUITY PROTECTION, offrendo la garanzia del capitale, è come se si presentasse come un investimento con caratteristiche vicine ad un obbligazionario o ancora meglio, ad un fondo di liquidità (per quanto si sa bene che le garanzie vengono offerte tramite una struttura di opzioni e grazie all’introito dei dividendi).

Quindi, il confronto lo vogliamo adesso fare con un fondo BILANCIATO area Euro.

Premettiamo ancora una volta che non si può definire un confronto sulle stesse basi, ma nelle asset allocation di portafoglio, il fondo bilanciato viene inserito per offrire un rendimento maggiore del semplice obbligazionario, pur mantenendo a livelli più contenuti il rischio.

leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:23:40 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Dal sito CAAM

NEXTRA BILANCIATO EURO



Tipologia di fondo

Fondo aperto di diritto italiano non armonizzato conforme a UCITS III, ad accumulazione dei proventi


Categoria Assogestioni

Bilanciato



Data Partenza

23/03/1985


Indirizzo degli investimenti

Investe prevalentemente in parti di OICR armonizzati sia di natura obbligazionaria denominati in Euro sia di natura azionaria, denominati in Euro, sterline e franco svizzero. In relazione alla componente investita in parti di OICR, l’investimento in OICR terzi è prevalente.


Grado di rischio

Medio alto


Specifici fattori di rischio

Duration: la componente obbligazionaria del portafoglio ha tendenzialmente una duration pari a 5 anni.

Orizzonte temporale
medio lungo periodo: 48-60 mesi


Benchmark

Dal 27/06/03 il fondo ha cambiato benchmark:
- 50% JP Morgan Emu Bond traded in Euro
- 50% MSCI Europe in Euro


Operazioni in strumenti derivati
La SGR ha facoltà di utilizzare strumenti finanziari derivati con finalità di:
- copertura dei rischi;
- efficiente gestione del portafoglio;
- in via residuale di investimento.


Commissioni di sottoscrizione
non presenti


Commissioni di rimborso
non presenti


Commissioni di gestione
1,60% all'anno


Commissioni di incentivo
Pari al 20% dell'overperformance rispetto al benchmark di riferimento.
leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:24:12 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Il portafoglio si presenta in questo modo


leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:27:40 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

E a questo punto, vediamo nello stesso periodo delle precedenti simulazioni, cosa è successo.




INDICE +27%





INDICE -30%




INDICE -40%
leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:28:57 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Come si può vedere, ricordando le performance dell’indice italiano viste prima, e quindi rapportabili al certificato, il discorso è molto diverso. In questo caso, pur avendo incamerato i dividendi, il fondo non riesce a garantire la stessa performance del certificato, in virtù della garanzia del capitale per le chiusure negative e della maggiore partecipazione al rialzo azionario nel primo caso.


CONCLUSIONI



Possiamo quindi dire che in un portafoglio dove si vuole inserire un fondo bilanciato, si può pensare ad un’alternativa che offra maggiori garanzie di protezione del capitale e rendimenti anche maggiori.



Modificato il 23/06/2006 - 11:30:03 da leon3037

leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:31:38 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

STUDIO NR° 3

Vogliamo adesso vedere cosa accadrebbe tornando alla comparazione più immediata, ossia fondo azionario Italia vs certificato, ma sostituendo l’ EQUITY PROTECTION (che offre garanzia del capitale investito) con un TWIN WIN.

Prendiamo in esame il TWIN WIN di SAL OPPENHEIM in collocamento fino al 27 giugno con queste caratteristiche:

sottostante: s&p/mib

scadenza: 16-06-2011

barriera : 60% del prezzo di emissione (da rilevare in apertura del 27 giugno)

leva : 150% della performance positiva

In breve (il funzionamento del prodotto lo potete trovare nel dettaglio in questo forum nella sezione NUOVE EMISSIONI), il certificato offre la possibilità di trasformare una perdita del 39% in un guadagno del 39% grazie ad una complessa struttura di opzioni. E in caso di performance positiva si ottiene una leva del 150%.
La condizione da rispettare è che non venga toccata la barriera del 60% del prezzo di emissione durante tutta la vita del prodotto, e semmai venga toccata, la condizione per usufruire della leva è il recupero della parità e chiusura sopra il prezzo di emissione. Viceversa il certificato si comporta come un benchmark, ossia replica in tutto e per tutto la performance dell’indice, quindi anche negativa.
leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:32:15 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio


Riprendiamo quindi i 3 scenari proposti:

primo:

rendimento del 30% per il fondo. Del 27% per l’indice. Quindi, a prescindere se nel frattempo si sia toccata la bariera, il certificato ci consente a scadenza un rendimento del (27*1,50) 40,5%

leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:34:21 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio


secondo

come si vede dal grafico, durante i 6 anni sarebbe stata toccata ed infranta la barriera, e a scadenza si sarebbe stati sotto il prezzo di emissione (anche a causa dei dividendi come abbiamo già visto, che pesano in 6 anni per un 25%..quindi è sufficiente che l’indice perda un 15% reale del suo valore, che si tocca la barriera).

Quindi, rendimento nullo o quasi per il fondo, perdita reale del 30% quasi per il certificato.


Diverso sarebbe il risultato se non fosse stata toccata la berriera, e quindi in un mercato meno correttivo di quello vissuto nel triennio 2000-2003

A quel punto il -30% si sarebbe tradotto in un +30%
leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:35:01 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Terzo

Anche in questo caso, barriera infranta, rendimento negativo per il fondo e per il certificato (-20% per il fondo -40% per il Twin Win)
leon3037
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Inviato il : 23/06/2006 - 11:36:24 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Conclusione


Cambiato il certificato, i risultati sono ancora una volta misti e soprattutto determinati in maniera assoluta dal momento di ingresso. Come si può vedere dal grafico storico dell’indice COMIT, le correzioni importanti si ripropongono nel corso degli anni, anche in misura pesante e superiore al 40%. Ma in 33 anni sono stati 6 i periodi assolutamente da evitare per entrare su un investimento azionario. Ed entrare con un certificato con barriera (benché con qualsiasi strumento si entri su un picco massimo c'è da perdere il sonno oltre che i soldi) in uno di questi periodi, vuol dire avere la quasi certezza di ottenere una perdita.







leon3037
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La simulazione proposta non depone particolarmente a favore dei certificati, tranne in qualche situazione. In generale, lasciare i dividendi all’Emittente per 5 anni è un lusso che non ci si può permettere.

Quello che possiamo dire però è:

- che l’Italia è il Paese con il più alto flusso di dividendi distribuiti


Borse, Italia si conferma regina dividendi - S&P
mercoledì, 21 giugno 2006 5.56



MILANO, 21 giugno (Reuters) - L'Italia si aggiudica per il secondo trimestre consecutivo la palma di borsa più generosa in Europa per la distribuzione di dividendi, assegnata da Standard & Poor's.
Ogni trimestre S&P pubblica un report che misura, paese per paese, il rendimento delle cedole dei titoli dell'indice S&P Europe 350.
Le società italiane, e l'indice S&P/Mib, sono state identificate da S&P European Dividend Scorecard come il "motore" europeo sul fronte dei dividendi.
Sia sulla base dell'S&P/Mib che su quella delle società italiane nell'S&P Europe 350, con rendimenti rispettivamente del 4,11% e del 4,12%, l'Italia continua infatti a superare gli altri basket domestici del vecchio continente, si legge nella nota S&P.
Tra i panieri nazionali dell'S&P/Europe 350, alle spalle dell'Italia (4,12%) si piazza il Portogallo con un gross dividend yeld del 3,89%, seguito dalla Gran Bretagna con 3,78%. Per l'S&P/Europe 350, il tasso è del 3,19%.



- che non sarà facile rivivere l’andamento di mercato degli ultimi 6 anni presi in considerazione per questa simulazione semplice. Infatti, basterebbe spostare l’arco temporale di 10 anni indietro per avere risultati ben diversi.


E’ chiaro che non è possibile predeterminare quale sarà lo scenario di mercato futuro. Per questo non posso asserire che un prodotto sia migliore dell’altro. Ogni stagione richiede il suo vestito. L’intento era di vedere quali alternative ci sono sul mercato. E questo almeno credo di averlo ottenuto.


Ripeterò il confronto utilizzando fondi e certificati sul Nikkei o su sottostanti diversi, dove il flusso dividendi incide in maniera inferiore rispetto allo s&p/mib.



Dati e grafici forniti da Assogestioni- Caam Sgr- Morningstar- Stockcharts- GrTrends
leon3037
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Inviato il : 27/06/2006 - 10:37:40 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

probabilmente nel pomeriggio riuscirò ad implementare lo studio con i fondi azionari asiatici.

La sorpresa c'è.


leon3037
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Inviato il : 22/08/2006 - 17:35:02 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

un po' in ritardo, ma riesco a proseguire lo studio.

Come dicevo, proviamo ora ad analizzare un indice con un flusso dividendi notevolmente inferiore, specializzato ma non per questo poco presente nei portafogli di molti clienti in fondi sin dal 1999

NEXTRA AZIONI GIAPPONE

Il criterio di scelta del fondo è lo stesso utilizzato per il fondo azionario italiano, ossia il patrimonio e la maggior diffusione nei portafogli dei risparmiatori italiani che si affidano alle banche.

Lo studio si potrà ripetere con altri fondi, ma lo scopo non è di stabilire il migliore o il peggiore ma di appurare che ci sono alternative.


SCHEDA PRODOTTO


commissioni di gestione 1,95% annuo



leon3037
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Inviato il : 22/08/2006 - 17:36:43 Modifica messaggio Elimina messaggio Rispondi citando il messaggio

Il fondo ha un benchmark dichiarato sul MSCI Japan, in realtà è quindi legato all'indice NIkkei, viste anche le prime 10 aziende in portafoglio.

Il confronto con il suo benchmark non è esaltante.






   
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