Redazione / Approfondimento

La variabile tassi domina anche il 2025

Il certificato softcallable Leonteq su TMF e banche europee punta a premi ricorrenti in un mercato incerto.

Articolo del 15/04/2025 a cura della redazione

In uno scenario macroeconomico caratterizzato da continue oscillazioni delle aspettative sui tassi d’interesse, tra ipotesi di tagli da parte della Federal Reserve e rischi inflazionistici persistenti alimentati da nuovi dazi commerciali e instabilità geopolitica, il mercato obbligazionario a lunga duration resta il principale barometro dell’incertezza sistemica. Le curve dei rendimenti continuano a segnalare un elevato grado di stress tra le aspettative di una recessione e i timori di un’inflazione strutturale, mentre gli asset sensibili alla duration, come i Treasury a lunga scadenza, si muovono in maniera sempre più imprevedibile. In questo contesto, strumenti in grado di offrire un rendimento ricorrente, ma con un profilo condizionato diventano centrali nella costruzione di portafogli dinamici.

Il nuovo certificato Phoenix Memory Softcallable emesso da Leonteq, Isin CH1423928774, è stato strutturato proprio per affrontare questo tipo di contesto, puntando su un binomio di sottostanti che riflette le due anime del ciclo tassi: il Direxion Daily 20+ Year Treasury Bull 3X Shares (TMF), ETF che replica con leva 3 e daily compounding l’andamento dei Treasury ultraventennali, e l’indice EURO STOXX Banks, espressione del settore bancario europeo. Una combinazione che consente di catturare potenziali rendimenti sia in fasi di transizione che in fasi di stabilizzazione monetaria, quando i sottostanti tendono a mantenersi sopra soglie tecniche seppur con movimenti direzionali estremi sulla parte azionaria. Il certificato ha durata massima due anni e prevede un piano di cedole condizionate mensili dell’1% lordo per un rendimento potenziale complessivo del 12% annuo lordo sui 1000 euro di nominale. Il pagamento delle cedole avverrà se, nelle date di osservazione previste, entrambi i sottostanti risulteranno ad un livello superiore al 60% del rispettivo valore iniziale; nel caso in cui un premio non venga pagato non sarebbe comunque definitivamente perso. Per incassarlo infatti sarebbe sufficiente che in una successiva finestra cedolare i due titoli sottostanti si trovino sopra barriera.

Questo farebbe sì che l’investitore riceva la cedola del periodo e ogni premio precedentemente portato a memoria. A partire da giugno 2025, l’emittente avrà la facoltà, ma non obbligo, di esercitare l’opzione di richiamo anticipato, rimborsando il capitale e le cedole maturate aggiungendo flessibilità alla struttura. Alla scadenza naturale, il 31 marzo 2027, se nessuno dei sottostanti si troverà a un livello pari o inferiore alla barriera posta al 60% dei livelli iniziali, all’investitore verrà restituito l’intero capitale nominale maggiorato dell’ultima cedola (più quelle eventualmente portate in memoria); nel caso in cui uno dei due sottostanti (o entrambi) registri una perdita pari o superiore al 40%, il valore di rimborso del certificato sarà pari al prezzo di emissione moltiplicato per la performance peggiore tra quelle dei due sottostanti. La struttura è concepita per massimizzare le probabilità di successo in contesti di volatilità contenuta, con fasi di lateralità dei tassi o di normalizzazione progressiva, beneficiando sia di eventuali rally obbligazionari (TMF), sia della resilienza del settore bancario in presenza di tassi elevati.

Lo scenario favorevole, considerato un prezzo in lettera di 935 euro, prevede un rendimento lordo annuo dell’16,15%. Questo Phoenix Memory Softcallable rappresenta quindi una soluzione tattica per intercettare potenziali rendimenti su uno dei temi centrali del 2025, ovvero la direzione dei tassi di interesse e il timing del loro mantenimento, sfruttando l’asimmetria data da una struttura a cedole condizionate e la flessibilità della scadenza anticipata.