Si fanno sempre più strada i prodotti a breve scadenza e aggressivi sul fronte autocall: una nuova proposta di Natixis che coniuga durata breve e cedola elevata.
Articolo del 10/02/2025 17:22:19 a cura della redazione
Torniamo oggi a parlare di certificati a breve scadenza, presentando questa volta una struttura dal rapporto rischio rendimento elevato e per questo motivo non particolarmente adatta agli investitori cosiddetti “cassettisti”. Negli ultimi mesi, infatti, complice anche il contesto di mercato favorevole in tal senso, si sono moltiplicate quelle proposte decisamente aggressive sul fronte autocall, in scia al più ampio filone dei certificati “fast”: questi prodotti presentano solitamente un meccanismo Step Down piuttosto accentuato (con il trigger che può arrivare a scendere anche del 5% ogni mese), scadenza relativamente ravvicinata (inferiore ai 12-18 mesi) ed una cedola a memoria mensile importante, partendo dall’1,5% mese ed arrivando anche sopra il 2%, anche grazie alla presenza nel basket sottostante di titoli volatili. La combinazione di questi elementi (trigger autocall aggressivo, scadenza breve e premio periodico elevato) consente a questo tipo di strutture di quotare fisiologicamente a premio rispetto alla componente lineare durante la loro vita utile, permettendo quindi una vendita a condizioni relativamente favorevoli anche in caso di moderato ribasso da parte dei titoli sottostanti, garantendo quindi la resilienza del certificato almeno del breve termine e a patto che uno dei sottostanti non si avvicini troppo a barriera.
Il rischio (torniamo a ripeterlo, nel complesso non moderato) di questi certificati risiede nel fatto che, nel caso di ribassi particolarmente violenti da parte di uno dei titoli e vista la breve scadenza del prodotto, non vi sia il tempo per il recupero delle barriere da parte dei sottostanti. Il prodotto che descriveremo nel dettaglio tra poco ci dà inoltre l’occasione di dare il “bentornato” a Natixis, emittente storico del segmento italiano dei certificati (era stato presente sul mercato dal 2013 al 2021), che ha ripreso le proprie attività di quotazione su Borsa Italiana a partire da dicembre 2023 e che negli ultimi mesi ha intensificato ulteriormente le proprie emissioni.
Veniamo finalmente ai dettagli: parliamo del Phoenix Memory Decreasing Coupon Step Down (ISIN: IT0006767195) targato Natixis e scritto su un basket worst of composto da Bayer, BPER Banca, STMicroelectronics e Burberry. Il prodotto prevede premi a memoria pari all’1,9333% mensile (23,1996% p.a.), condizionati al trigger premio inizialmente posto all’80% dei rispettivi valori iniziali, decrescente del 4% ogni due mesi fino al 60% dei valori iniziali, durata massima pari a 12 mesi (scadenza febbraio 2026) e la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 3 aprile 2025 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 100% dei rispettivi valori di riferimento iniziali, con il trigger autocall che decresce poi del 4% ogni mese: ad agosto 2025 sarà già sceso all’84%, arrivando fino al 64% dell’ultima data di osservazione prima della scadenza.
Qualora si giunga alla data di osservazione finale del 3 febbraio 2026 senza che sia stato richiamato anticipatamente, il prodotto rimborserà il proprio valore nominale qualora tutti i titoli non perdano più del 40% dai rispettivi valori di riferimento iniziali, in virtù della barriera capitale posta al 60% degli stessi, generando un rendimento annualizzato pari al 22,2% circa, nel caso in cui vengano pagati anche tutti i premi previsti. Al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dallo strike price.