Un’asset allocation ottimale calibrata mensilmente sulle analisi macroeconomiche del nostro Ufficio Studi, che utilizza certificati settoriali dal marcato profilo asimmetrico.
Articolo del 17/01/2025 a cura della redazione
IL COMMENTO DELL’UFFICIO STUDI DI CERTIFICATI E DERIVATI
Primo appuntamento dell’anno per il consueto Portafoglio Modello realizzato dall’Ufficio Studi di Certificati e Derivati che propone una soluzione compatta e tatticamente selezionata per affrontare l’incertezza del nuovo anno e fornire una guida per la creazione di un portafoglio efficiente con i certificati di investimento. Il 2025 si apre con i mercati azionari globali su un equilibrio precario, oscillando tra il potenziale di crescita economica e le preoccupazioni per un rallentamento ciclico. Dopo due anni di rally significativi, trainati sia da un’espansione delle valutazioni che da robusti utili aziendali, il contesto macroeconomico suggerisce un ritorno a dinamiche meno favorevoli: uno dei temi centrali per quest’anno sarà l’evoluzione delle politiche monetarie della Federal Reserve. Dopo il previsto taglio dei tassi nella prima metà del 2025, la Fed potrebbe adottare un approccio più cauto, con i tassi a lungo termine pronti a testare nuovamente la soglia del 5%. Questo scenario richiama analogie con i mercati degli anni ’80, dove i rendimenti elevati obbligazionari hanno rappresentato un freno strutturale per i mercati azionari. Il contesto attuale di tassi alti a lungo è aggravato da un’inflazione persistente che, pur in calo rispetto ai picchi del 2022-2023, rimane ben al di sopra degli obiettivi di lungo termine. Il Mag 7 ( il gruppo di mega-cap tecnologiche che ha dominato i rendimenti del 2024 ) resta al centro dell’attenzione trascinando con sé i listini azionari a capitalizzazione: queste aziende continuano a presentare una crescita degli utili superiore al resto del mercato, ma le loro valutazioni elevate (40x rispetto a una media di 23x) rappresentano un rischio. Una correzione di questi titoli potrebbe innescare una rotazione verso i settori tradizionalmente sottopesati, come le small-cap e i mercati internazionali, ma in un contesto di volatilità generale crescente. Sul fronte delle materie prime, Bitcoin e oro hanno registrato un aumento significativo della capitalizzazione di mercato, toccando insieme i 20 trilioni di dollari, pari all’M2 statunitense (offerta di moneta). Questi asset continuano a essere percepiti come coperture contro il rischio inflazionistico e la debolezza delle valute fiat, ma restano vulnerabili alle fluttuazioni della politica monetaria globale. Il rischio di una “bolla” finanziaria rimane tangibile, considerando l’eccesso di liquidità presente nei fondi monetari e la continua espansione del leverage nelle operazioni di buyback aziendali. Se il ciclo economico dovesse perdere slancio, il mercato azionario potrebbe entrare in una fase correttiva simile al 2018, caratterizzata da un repricing degli asset e un ritorno alla centralità degli utili come driver principale dei rendimenti.
Il portafoglio modello di questo mese include cinque certificati attentamente selezionati, progettati per offrire una protezione del capitale di spessore senza rinunciare ad un rendimento competitivo. La composizione riflette un’esposizione mirata ai comparti delle utilities (18%), bancari (22%), assicurativi (20%), energetici (17%) e azionario italiano generico (23%), sfruttando le opportunità sul secondario con opzioni Airbag o legate a settori difensivi. I certificati presentano barriere protettive al 50% e 60%, assicurando un alto grado di sicurezza in caso di ribassi significativi dei sottostanti. Le cedole mensili garantiscono rendimenti sostenuti variando tra lo 0,53% e lo 0,92% e del 2% per il prodotto su energetici data la frequenza trimestrale. Strutture come Airbag e Step Down potenziano la resilienza del portafoglio, mentre trigger autocall decrescenti dal 2025 introducono ulteriore flessibilità. I sottostanti includono titoli di grande rilevanza nei settori industriali e finanziari, come UniCredit, Banco BPM e Eni, accanto a utilities consolidate come Enel e Veolia. Questo mix garantisce un certo grado di stabilità, ideale nei portafogli in certificates.
L’analisi di scenario evidenzia la robustezza del portafoglio anche in condizioni di stress; in uno scenario estremo di ribasso del 70% dei sottostanti, la perdita attesa sarà contenuta al 56,32% mentre al contrario, in condizioni di mercato neutre o positive, il rendimento è costante al 37,41%, indipendentemente dalla variazione percentuale dei sottostanti, grazie al payoff asimmetrico. L’inclusione di utilities e energetico come basket correlato riflette la necessità di un’ancora difensiva essendo gli unici prodotti sprovvisti di Airbag, e entrambi legati alla tendenza dell’inflazione attesa la quale avrà un impatto opposto sui due comprati migliorando il bilanciamento. Con una durata media di 3,83 anni e un rendimento annuo del 9,76%, questo portafoglio rappresenta una scelta strategica per bilanciare esposizione al rischio e ritorni stabili, integrando strumenti sofisticati come strutture Airbag e Step Down insieme ad una selezione settoriale finalizzata alla diversificazione rispetto alla tendenza dei tassi di interesse.