Rallentamento del forte trend di crescita per la debole domanda cinese
Articolo del 27/09/2024 09:52:56 a cura della redazione
Overview Società
LVMH è una multinazionale e gruppo conglomerato francese operante nei settori dei beni di lusso e della moda, con sede a Parigi. Il gruppo è nato nel 1987 (grazie a Bernard Arnault, Alain Chevalier ed Henry Racamier) dalla fusione tra la casa di moda Louis Vuitton (fondata nel 1854) e Moët Hennessy (a sua volta derivante dalla fusione tra il produttore di champagne Moët & Chandon ed il produttore di cognac Hennessy). Ad oggi, LVMH controlla oltre 60 sussidiarie e possiede oltre 75 prestigiosi brand tra moda, orologi e gioielli, profumi, vino e distillati: tra i principali possono essere citati Tiffany & Co., Fendi, Christian Dior, Givenchy, Sephora, TAG Heuer e Bulgari, mentre il brand più datato è Le Clos des Lambrays, azienda vitivinicola della Borgogna le cui origini risalgono nel 1365. Quotata su Euronext Paris, LVMH è una componente sia del paniere principale francese CAC 40 che del maggiore indice paneuropeo Eurostoxx 50, diventando il 24 aprile 2023 la prima società europea a raggiungere i $500 miliardi di capitalizzazione di mercato ed entrando nella top 10 delle azioni mondiali a più elevata market cap. Attualmente il gruppo sfiora gli 80 miliardi di euro di fatturato ed è controllato sia direttamente (5%) che indirettamente tramite la Christian Dior SE (42%) da Bernard Arnault, che controlla circa il 63% dei diritti di voto in assemblea. LVMH impiega attualmente oltre 173.500 dipendenti.
Conto Economico
LVMH ha riportato nel primo semestre 2024 ricavi in lieve calo (-1%) su base annua (€41,7 mld dai €42,2 mld del 2023), arrestando il forte trend di crescita degli ultimi anni; a pesare è stato anche l’indebolimento di yuan e yen (due delle principali divise di fatturazione del gruppo) rispetto all’euro. Il margine lordo è decisamente elevato (come è strutturale per tutte le società operanti nel settore) e pari al 68,8%, in lieve indebolimento rispetto al 2023. Tra le principali spese sostenute dal gruppo nel primo semestre troviamo le spese di vendita e di marketing (€15 mld), che superano addirittura il costo del venduto e portano ad un EBITDA margin del 33,3% (in linea con il 2023) e ad un EBIT margin pari al 25,5%. La gestione finanziaria ha fatto segnare -€255 mln, rispetto ad un risultato positivo pari a €467 mln, conducendo ad un utile netto pari a €7,3 mld (vs €8,5 mld del primo semestre 2023).
Business Mix
Il fatturato del gruppo deriva per metà (49,9%) dalle maison di moda, il 21,1% dal segmento Selective Retailing (vendita di prodotti in pochi selezionati punti vendita), il 12,8% da gioielli e orologi, l’8,4% da profumi e cosmetici ed il 7,8% da vini e distillati. A livello geografico, l’Asia rappresenta un mercato di sbocco fondamentale per il gruppo, con il 31% dei ricavi (oltre al 7% in Giappone), seguita dagli Stati Uniti (25,3%) ed Europa (16,4%, oltre al 7,9% della sola Francia).
Indici di Bilancio
La posizione finanziaria netta di LVMH è attualmente pari a €29,3 mld, superiore rispetto al debito netto di fine 2022, ma comunque ampiamente contenuto in relazione all’EBITDA (PFN/EBITDA pari a 1,1x). I flussi di cassa operativi generati dalla società sono costantemente ed abbondantemente positivi (€7,28 mld nella prima metà del 2024, pari al 17,5% del fatturato), anche se in leggera diminuzione rispetto ai ricavi. La redditività è infine scesa rispetto al 2023, con il ROE al 22,8% (vs 26,1%) ed il ROI al 14,3% (15,9%).
Market Multiples
Le valutazioni relative di LVMH risultano al di sotto rispetto a quelle medie negli ultimi 5 anni, riflettendo sia il calo dei margini che il raffreddamento delle aspettative di crescita futura: il multiplo EV/EBITDA corrente è pari a 11,6x (vs 14,8x medio); allo stesso modo il P/E corrente è pari a 21,9x (vs 31,5x medio).
Consensus
Il consensus da parte degli analisti è positivo rispetto agli attuali prezzi del titolo (26 giudizi buy, 10 hold e nessun sell) con target price medio a 12 mesi fissato a 791,21 euro. I giudizi più recenti sono attribuibili a JP Morgan (720 euro, neutral), Barclays (795 euro, overweight), HSBC (720 euro, hold), Equita (800 euro, buy) e Mediobanca (805 euro, outperform).