La ripresa di Renault dopo le difficoltà della pandemia
Articolo del 11/06/2024 10:52:31 a cura della redazione
Overview Società
Renault S.A. è una società francese operante nel settore automobilistico dal 1898, quando fu fondata a Parigi da Louis Renault. La società si è affermata durante uno dei maggiori produttori di automobili durante l’occupazione nazista, essendo stata costretta a produrre armamenti per il governo invasore. Renault passò poi sotto il controllo statale nel secondo dopoguerra, tornando privata soltanto nel 1996; dopo la privatizzazione la società ha stretto una importante partnership con GM nel segmento dei veicoli leggeri e, nel 1999, avvia una stretta collaborazione con Nissan (tramite acquisto di partecipazioni incrociate tra le due società). Negli anni 2000 Renault torna anche stabilmente in F1, vincendo anche due campionati mondiali con Fernando Alonso. Nel 2016 anche Mitsubishi entra nell’alleanza Renault-Nissan, mentre nel 2019 non va a buon fine la trattativa di fusione con FCA, dopo le opposizioni del governo francese, dal 2020 il CEO di Renault è l’italiano Luca De Meo. Attualmente il gruppo possiede diversi marchi come Renault, Dacia, Alpine, Nissan, EVEASY, esportando in tutto il mondo ed impiegando circa 170 mila dipendenti. Renault è quotata dal 1994 presso la Borsa di Parigi, rientrando attualmente nel CAC40, principale indice azionario francese.
Conto Economico
L’esercizio 2023 si è rivelato uno dei migliori per la storia recente di Renault, che sembrerebbe aver definitivamente archiviato le difficoltà dovute alla pandemia e alle forzate dismissioni in Russia. Nonostante i ricavi non siano ancora tornati ai livelli del 2019 (€55,5 mld), il progresso è evidente, avendo raggiunto i €52,4 mld (+13,2% su base annua). Il margine lordo si è mantenuto sui livelli degli ultimi anni, leggermente al di sopra del 20%, superando gli €11 mld in termini assoluti. L’EBTIDA margin è leggermente calato (dal 12,3% al 10,8%), soprattutto a causa di oneri operativi non ricorrenti, attestandosi a €5,7 mld in termini assoluti; i minori ammortamenti hanno poi pareggiato l’EBIT margin, ancora una volta di poco al di sotto del 5%. Il risultato della gestione finanziaria è stabile a -€0,5 mld circa, con i redditi da società non consolidate che sono stati positivi per €0,8 mld, portando il risultato d’esercizio a €2,2 mld, contro una perdita per €0,4 mld nel 2022.
Business Mix
I ricavi di Renault provengono prevalentemente dalla vendita di automobili (91,9%) e per la restante parte dall’attività di sales financing in capo a Renault Banque. Circa la metà dei ricavi è generato in Europa Occidentale (49,31%), oltre al 29,2% fatturato in Francia. Il resto si divide tra Americhe (8,7%), Asia/Africa (6,65%) ed Eurasia (6,1%).
Indici di Bilancio
La posizione finanziaria netta di Renault è migliorata significativamente nel corso degli ultimi tre anni ed è attualmente negativa per €2,5 mld (la società è cash positive, essendo la disponibilità di cassa maggiore dell’indebitamento finanziario lordo). Il ritorno alla profittabilità operativa ha inoltre riportato l’interest coverage ratio su livelli più che accettabili nell’anno concluso (7,6). Gli indicatori di redditività erano tornati in positivo già nel 2023, con il ROI addirittura al di sopra dei livelli del 2019. La società, nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi anni, ha comunque mantenuto buoni livelli di generazione di cassa.
Market Multiples
Renault presenta un P/E forward in linea rispetto al livello medio del biennio 2017/18 (4,3x vs 4,5x) e di competitor come Volkswagen (4,3x); il valore è tuttavia al di sotto rispetto a BMW (5,4x) ma al di sopra di Stellantis (3,2x). Il multiplo EV/EBITDA (1,9x) è invece superiore ad alcuni dei principali player europei dell’automotive come Stellantis (1,3x), Volkswagen (1,1x) e Mercedes (1,7x).
Consensus
Il consensus da parte degli analisti è positivo rispetto agli attuali prezzi del titolo (17 giudizi buy, 5 hold e 1 sell, con target price medio a 12 mesi fissato a 56,95 euro. I giudizi più recenti sono attribuibili a Santander (73,9 euro, hold), Citi (54 euro, buy), JP Morgan (64 euro, overweight), Barclays (60 euro, overweight) e Goldman Sachs (70 euro, buy).