Barriera 40%, airbag 60%, rendimento ben oltre la doppia cifra. Una nuova formula vincente da Vontobel.
Articolo del 13/05/2024 10:44:49 a cura della redazione
Torniamo oggi a parlare di una struttura ormai ben nota agli investitori in certificati, il cosiddetto airbag “atipico”. Mentre nell’effetto airbag classico (spesso indicato anche come “Low Strike”) la performance negativa del sottostante peggiore viene calcolata dal livello barriera, che coincide appunto con il low strike, negli airbag atipici viene meno tale corrispondenza. Ciò significa che, ipotizzando una barriera al 40% ed un low strike al 60% del fixing iniziale, il capitale è sì protetto fino al 40% dei livelli iniziali dei sottostanti, ma in caso di evento barriera il certificato si comporta come un airbag 60%, con fattore airbag pari ad 1,666. Insomma, barriere che rimangono estremamente protettive ma senza rinunciare al rendimento, grazie allo spazio di strutturazione creato da un fattore airbag meno accentuato di quello che si avrebbe ponendo anche il low strike al 40% dei valori iniziali.
Abbondante spazio di strutturazione che al momento può essere garantito solamente dai titoli bancari, grazie alla generosa politica di payoff che gli istituti finanziari stanno adottando negli ultimi due anni, restituendo ampie fette degli utili ai propri azionisti. Lo stato di salute delle banche è stato di recente confermato dall’ottima trimestrale di Unicredit, che nel primo trimestre di quest’anno ha registrato profitti netti pari a circa €2,6 mld (+24% su base annua), alzando ulteriormente la guidance per l’esercizio in corso, dal quale si attende un utile complessivo per circa €8,5 mld. «Unicredit è sulla buona strada per continuare a raggiungere risultati eccezionali e siamo orgogliosi di rappresentare un modello nel settore» ha commentato l’AD Orcel, non chiudendo del tutto la porta a possibili acquisizioni, che dovranno però presentare sinergie significative in grado di creare valore per gli azionisti.
Per continuare a trarre beneficio dal momento favorevole delle banche, pur restando ben coperti da eventuali cambi di scenario, citiamo quindi il Cash Collect Memory Airbag (ISIN: DE000VD45S64) emesso da Vontobel e scritto su un basket composto da Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM e Mediobanca. Il prodotto paga premi condizionati (trigger premio posto al 50% dei rispettivi strike price) pari allo 0,95% mensile (11,4% p.a.), con durata pari a tre anni e la possibilità, a partire dalla data di osservazione del 30 luglio 2024 e per le successive date a cadenza mensile, di rimborso anticipato del valore nominale, pari a 100 euro, qualora tutti i titoli rilevino al di sopra del 95% dei rispettivi strike price (il trigger autocallable è fisso). Arrivando al posizionamento della barriera, la troviamo al 40% dei livelli iniziali ed è pertanto in grado di difendere il capitale da ribassi che possano estendersi fino al 60% dai livelli di fixing all’emissione; diversamente, il livello di low strike è posto al 60% e ciò implica che qualora alla scadenza il sottostante sia a un valore inferiore alla barriera, per il rimborso si procederà a una semplice operazione che terrà conto del 60% come livello di riferimento. Vediamo alcuni esempi ipotizzando che il sottostante worst of a scadenza sia:
100 – 69 = 31 euro
31 : 60 = 0,5166 euro
0,5166 x 100 = 51,66 euro
Una barriera al 40% degli strike price significa posizionarle al di sotto dei minimi del 2022 per Mediobanca (5,37 euro) ed in area dei minimi per Banco BPM (2,4592 euro) e per Intesa Sanpaolo (1,4106 euro), mentre per Unicredit (tuttora in un trend rialzista quasi inarrestabile) questa cade a 13,962 euro. La durata massima del prodotto è pari a tre anni (scadenza 29 aprile 2027), con il capitale protetto fino a ribassi del 61% del worst of Intesa Sanpaolo (tenuto conto dei valori attuali); al di sotto del livello barriera, il valore di rimborso del certificato verrà invece diminuito della performance negativa del titolo worst of, che verrà calcolata a partire dal livello low strike: nel caso di un -70% dalle quotazioni di Intesa Sanpaolo, il rendimento del certificato sarebbe pari al -49% circa, senza considerare le eventuali cedole incassate. Il certificato è quotato sul Sedex ad un prezzo lettera prossimo alla parità, con un rendimento ottenibile dall’investitore superiore all’11% annualizzato, in caso di mantenimento della barriera a scadenza.